Dora Garcia

Informazioni sull'artista

García nasce a Valladolid, in Spagna, nel 1965, ma vive e lavora ad Oslo. La sua pratica artistica spazia dal cinema, alla performance, al teatro. La sua ricerca si concentra sulla storia contemporanea, l'etica e la politica.
García ha rappresentato la Spagna alla 54ª Biennale di Venezia nel 2011.

The Locked Room

Ed. of 3 + 1 A.P.

2002-2025

Installation bestehend aus einem geschlossenen Raum, einer Tür, die Zugang zu diesem gewährt, verschlossen, einem Schlüssel, der sie verschließt, und einem Vinyltext

Con l’opera The Locked Room di Dora Garcia siamo di fronte a una sala espositiva della fondazione chiusa a chiave (locked), e la cui chiave è custodita dall’artista stessa. Un testo fuori dalla stanza ci informa che l’accesso è proibito, pena la «sparizione» stessa dell’opera. Il collezionista accetta quindi di comprare un’idea, una Denkraum, uno spazio mentale, che l’artista condivide sulla base di un accordo, parte essenziale del lavoro. Il collezionista sacrifica una parte di spazio fisico, architettonico, della propria collezione, che viene sottratto alla vista, ma funziona, per contro, come uno spazio di apertura mentale, dove, attraverso una cieca fiducia e un placido abbandono, artista e amatore si incontrano, per dare vita insieme a un’idea di arte, a una visione di mondo (Weltanschauung).

«Con The Locked Room voglio costruire uno spazio in cui non si possa entrare. Costruire uno spazio che, per mezzo di un compromesso, un accordo, esiste solo nella tua mente. […] La stanza è uno spazio mentale. È il risultato di una sottrazione anziché di un’aggiunta, come di solito avviene per un’opera d’arte. L’artista si appropria di una parte della casa o dell'istituzione in cui l’opera è esposta. È l’opposto della normale transazione nell’acquisto di opere d'arte: quando dei collezionisti comprano un’opera, aggiungono qualcosa al proprio patrimonio; qui, paradossalmente, sottraggono qualcosa. In The Locked Room, i collezionisti vietano l’accesso a una parte della propria casa, il proprio spazio, e lo cedono all’artista, che riceve come parte dell’accordo la chiave della porta chiusa a chiave.»