William Anastasi

Informazioni sull'artista

William Anastasi è nato a Filadelfia nel 1933 e si è trasferito a New York nel 1962, dove è morto nel 2023. E’ stato un artista autodidatta che si è avvicinato all’arte dopo aver conosciuto le opere di Duchamp, che lo hanno spinto a diventare uno dei primi artisti concettuali americani. Trasferitosi a New York ha stretto amicizia con John Cage, di cui è diventato assiduo frequentatore, trascorrendo con lui molte giornate giocando a scacchi – altra eredità duchampiana condivisa dai due artisti.

Durante la sua carriera Anastasi lavora con vari mezzi artistici, realizzando numerose tipologie di opere: dipinti, sculture, fotografie, lavori acustici, in-stallazioni, opere architettoniche, opere sul corpo, film, performance, opere linguistiche e letterarie.

Untitled (Subway drawing)

1960’s – 2000’s

Matita su carta

I subway drawings sono disegni che egli comincia a realizzare alla fine degli anni ’60, successivamente alle prime sperimentazioni costituite dai blind drawings (realizzati bendato e ascoltando musica classica) e dai pocket drawings (realizzati camminando con la matita che traccia segni su un foglio di carta ripiegato e tenuto in tasca). Si tratta di disegni portati a termine durante spostamenti in metropolitana, mettendo un album sulle gambe, da seduto, impugnando una matita per ciascuna mano, e lasciando che il movimento del treno guidi le mani nel comporre una traccia “sismografica” del viaggio sul foglio. Con gli occhi chiusi, e spesso con delle cuffie per l’ascolto della musica, queste opere si realizzano nel tempo di un tragitto, per lo più compiuto per andare a trovare qualche amico del mondo dell’arte. Elementi comuni a questa produzione sono i temi della casualità, della percezione di spazio e tempo, e una processualità che diventa esercizio quasi quotidiano, come una meditazione errante, una terapia capace di mettere a sistema suggestioni filosofiche e spirituali (fenomenologia della percezione, meditazione trascendentale) che cominciano a essere popolari in quegli anni.

William Anastasi ha realizzato numerosi Sound Objects, opere in cui il suono diventa protagonista. L’audio è parte integrante di gran parte della sua produzione, eppure l’artista non ha mai fatto musica come estensione della propria pratica visiva, a differenza per esempio di Yves Klein o Jean Dubuffet. Gli elementi di sound art realizzati da Anastasi rappresentano molto spesso delle registrazioni tautologiche di suoni quotidiani, registrazioni sul campo fatte in presa diretta e poi inglobate nelle sue installazioni, insieme alle macchine stesse utilizzate per produrle.
Unendo nel display sia l’oggetto che il suo suono, Anastasi compie la stessa mise en abyme realizzata visivamente attraverso le serie fotografiche in cui ad una prima fotografia viene fatta seguire la fotografia della fotografia e così via, fino a creare una sequenza potenzialmente infinita.

In Untitled 1964 (sound ⁄ object ⁄ deflated tube), Anastasi inverte l’idea di Box with the sound of Its Own Making di Robert Morris, 1961,registrando il processo di disattivazione di un’oggetto, lo sgonfiamento di una camera d’aria –piuttosto che quello della sua costruzione.

L’opera di Anastasi è emblematica dell’uso concettuale della tautologia, della ripetizione e della serialità, in una messa in discussione continua della realtà, della sua percezione e della sintesi dell’arte di questi due elementi.