Monica Bonvicini

Informazioni sull'artista

La pratica eclettica ma rigorosa di Monica Bonvicini (Venezia, 1965) esplora il rapporto tra architettura, potere, genere e sessualità, spazio e tempo, e si traduce in opere che mettono in discussione il significato del fare arte, l’ambiguità del linguaggio, i limiti e le possibilità legati all’ideale di libertà.  L’arte di Bonvicini è sarcastica, diretta e piena di riferimenti storici e sociopolitici; non si astiene mai dallo stabilire una connessione critica con i luoghi in cui è esposta, i materiali che la compongono e i ruoli di spettatrice/spettatore e creatrice/creatore.

Retrospective

Ed. of 3 + 2AP

2022

Opera sonora

Audioinstallation

In Retrospective una voce recita circa 2000 titoli di opere che l’artista ha realizzato dall’inizio della sua pratica negli anni ‘90 fino ad oggi, mettendo così in discussione le possibili presentazioni formali che può assumere una mostra retrospettiva. Nella sua pratica multimediale, Bonvicini esamina criticamente le convenzioni e i condizionamenti sociali in relazione alle strutture di potere, all’architettura, allo spazio e al genere. Il linguaggio nelle sue varie forme è un mezzo concettuale essenziale, e nei titoli delle opere di Bonvicini esso si manifesta allo stesso tempo come messaggio pragmatico e poetico. Così la sequenza di titoli scanditi in Retrospective si configura come un poema, una konkrete poesie, un componimento surrealista che però, nella ricorrenza di alcuni termini e nella coerenza dei temi, apre a nuovi possibili scenari di senso.