La Fondazione Antonio Dalle Nogare è attualmente chiusa per riallestimento. Il museo sarà nuovamente visitabile a partire dal 13 aprile 2024 con l’inaugurazione delle nuove mostre, «I just don’t like eggs!» Andrea Fraser on collectors, collecting, collections Under the Spell of Duchamp.

Beyond, Instead, Possible: Robert Barry e la nascita dell’arte concettuale

06.06.2020

Robert Barry
Everything in the unconscious perceived by the senses but not noted by the conscious minds during trips to Baltimore, during the summer of 1967 (Psychic series), 1969

“Beyond, Instead, Possible: Robert Barry e la nascita dell’arte concettuale” è il primo di tre appuntamenti che si avvicenderanno tra giugno e agosto, per presentarvi la collezione di Antonio Dalle Nogare. Questa trilogia mostrerà, in modo lineare ma non necessariamente cronologico, come nascono le opere degli artisti esposti in collezione, guardando alle stesse tematiche da diverse angolazioni e rispecchiando la società del proprio tempo.

 

Gli anni sessanta sono una fase storica caratterizzata da una profonda trasformazione del costume, della moda, dello stile di vita, degli interessi e della partecipazione politica. Sono gli anni della guerra in Vietnam, degli hippies, della nascita del femminismo, degli obiettori di coscienza. L’arte naturalmente reagisce a questi mutamenti, in parte anticipandoli, sottoponendo i propri linguaggi e modalità operative ad una verifica radicale che produce una molteplicità di movimenti e gruppi, spesso sostenuti da ideologie diverse o persino opposte, come Pop Art e Arte Povera. Uno dei movimenti più significativi, che nasce in questi anni ma avrà poi pieno sviluppo negli anni settanta, è l’Arte Concettuale.

 

Robert Barry è l’artista concettuale che, più di altri, si è interessato alle dinamiche delle cose invisibili, producendo lavori fatti per scardinare le regole della visualità e dimostrando l’esistenza delle cose immateriali: i pensieri, le parole ma anche onde magnetiche e gas inerti.

 

“Ma l’opera esiste davvero?”
“Esiste se hai un’idea a proposito, e in parte è tua”.

– Robert Barry

 

Il 6 giugno 2020 alle 11.00 in Fondazione vi racconteremo come nasce l’arte concettuale, e vi parleremo di Robert Barry prendendo in analisi tre lavori in collezione: un dipinto, un’opera immateriale della “Psychic Series”, e un’istallazione site specific appositamente concepita per la biblioteca della Fondazione. Per garantire la sicurezza di tutti i visitatori, la partecipazione al percorso guidato è solo su prenotazione, scrivendo una email a visit@fondazioneantoniodallenogare.com oppure chiamando il numero 0471 971 626.

 

Subito dopo la visita guidata verrà proiettato il film troublemakers – The story of Land Art che riprenderà le tematiche trattate durante il percorso. Il film andrà in riproduzione  fino alle ore 18.00. Per chi non potesse venire in Fondazione, il film sarà disponibile online tramite il nostro sito.

 

Anche per i più piccoli, vi proponiamo un laboratorio a tema – potete scaricarlo qui oppure trovarlo in Fondazione durante la visita. Condividete con noi le vostre opere d’arte taggandoci su Instagram.

 

Per approfondire le tematiche del percorso guidato speciale, trovate qui sotto ulteriori contenuti e documenti, oltre a una bibliografia essenziale.

Against Expression: An Anthology of Conceptual Writing
Di Craig Dworking e Kenneth Goldsmith

L’arte a volte è un dipinto, a volte una sedia. Perché? Scopriamo l’arte concettuale, dove l’idea è più importante della forma.

“Paragraphs on Conceptual Art”, articolo di Sol Lewitt pubblicato su Artforum nel 1967.

“Sentences on Conceptual Art”, articolo di Sol Lewitt pubblicato sulla rivista “0-9” nel 1969.

Robert Barry, Now and Then (2002)

L’installazione cinematografica a 13 canali Manifesto (2015) di Julien Rosefeldt rende omaggio alla tradizione e alla bellezza letteraria dei manifesti d’artista, mettendo in discussione il ruolo dell’artista nella società odierna. Nella parte 12 di Manifesto, Cate Blanchett presenta le dichiarazioni di Sol Lewitt sull’arte concettuale impersonando una presentatrice televisiva.

Nel documentario Sol LeWitt il regista Chris Teerink esplora il lavoro e la filosofia dell’artista, grazie a approfondite interviste e documentando le opere d’arte installate in tutto il mondo

Ursula Meyer, “Conversation with Robert Barry, 12 October 1969”, in “Meyer: Conceptual Art”

Un estratto dell’intervista del 1969 a Robert Barry tratta da “Recording Conceptual Art: Early Interviews with Barry, Huebler, Kaltenbach, LeWitt, Morris, Oppenheim, Siegelaub, Smithson, and Weiner by Patricia Norvell”, di Alexander Alberro e Patricia Norvell

Massimo Minini intervista Robert Barry durante la sua visita alla Fondazione Antonio Dalle Nogare, all’epoca ancora in costruzione

Letizia Ragaglia intervista Robert Barry durante la sua visita alla Fondazione Antonio Dalle Nogare, all’epoca ancora in costruzione

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